ZTL e prostituzione
Al riparo! Nascondiamo la testa sotto la sabbia e urliamo il nostro disagio senza dare soluzioni credibili! All’arrembaggio!!
Questo succede a Roma, anno domini 2012 davanti al fenomeno della prostituzione. Sfortunatamente Roma ha migliaia di problemi più o meno gravi ed in questa torrida estate è arrivato anche il problema della prostituzione per le vie dell’Eur, quartiere voluto dal fascismo, con ampi viali, spazi e verde nonchè uno dei pochissimi, se non l’unico, esempio di quartiere gestito da una Spa.
Succede così che i residenti sono esasperati per la forte presenza di prostitute e prostituti lungo le vie del quartiere dove le abitazioni hanno prezzi molto alti ma ci sono, in prevalenza uffici e servizi. E’ naturale che un continuo viavai sotto le proprie finestre con clienti che contrattano le prestazioni sessuali sia piuttosto seccante, così come l’abbandono dei rifiuti post-coito ed anche l’abbigliamento succinto delle prostitute possa creare qualche problema (anche se poi, una volta accesa la televisione si sorvola sugli abbigliamenti sempre più striminziti ed al limite della decenza di soubrette, veline, letterine, schedine etc).
Al serio problema risponde un sindaco inadeguato che si mette a fare il giustiziere della notte in modo facendo una ricognizione per il quartiere come se non sapesse veramente l’entità del problema e, con l’occasione, mette anche le foto su Twitter per farsi vedere attendo alle problematiche della cittadinanza ricevendo come risultato un boomerang mediatico tipico di chi è alla ricerca disperata di consensi, consapevole di aver fatto fiasco.
La prostituzione non è un fenomeno risolvibile, lo dimostra il fatto che segue la più basilare logica di domanda-offerta di ogni mercato, se c’è tanta prostituzione (di ogni genere) vuol dire che c’è altrettanta richiesta da parte della clientela e quindi, un indotto nauseabondo fatto di botte, violenze e costrizioni di gruppi senza scrupoli che attirano giovani donne con ogni tipo di pretesto per farle sfuggire da un inferno e gettarle in un altro condito da minacce e promesse di ritorsioni contro le famiglie. Se il fenomeno non è risolvibile, almeno uccidiamone la caratteristica criminale aprendo la prostituzione alla legalità. Molti paesi europei l’hanno già fatto, Olanda e Germani ina primis, dove le prostitute sono riconosciute come lavoratrici a tutti gli effetti, pagano le tasse ed hanno diritto a tutte le forme di tutela sanitaria di ogni altro lavoratore. In questa maniera lo stato incasserebbe moltissimo denaro da attività che ora vanno ad ingrassare gruppi criminali internazionali e darebbe un deciso colpo a queste attività che troverebbero seri problemi nell’infiltrarsi in un’attività legale, magari gestita come andrebbero fatte le cose in un paese civile che fino a qualche anno fa, si vantava di essere la terza potenza industriale europea. Riapriamo le case chiuse, potebbe essere un modo per evitare tanta sofferenza a molte ragazze fragili e, nel contempo, ci guadagneremmo con tasse e città meno tempestate da lucciole sui marciapiedi.
La soluzione per gli abitanti dell’Eur, invece, è di istituire la ZTL nel quartiere in modo da impedire l’accesso via auto ai clienti. Ottima idea, tipica italiana, scaricare il problema su qualcun’altro. Nessuno immagina, forse, che se le prostitue e prostituti non possono lavorare in una zona, semplicemente si spostano in quella accanto? Oppure nel paese delle meraviglie pensano che se qualcuno non può battere il marciapiede perchè è in vigore la ZTL, smetta di fare il mestiere più antico del mondo e vada a cercarsi un lavoro normale o, peggio ancora, abbia la possibilità di scelta. Non dimentichiamo che il racket della prostituzione è gestito da criminali internazionali che non si lasceranno spaventare da un ZTL ma riverseranno il loro materiale umano in un altro quartiere e allora cosa faremo? Istituiremo ZTL in tutti i quartieri di Roma finchè saremo tutti costretti a girare nel nostro perchè non possiamo accedere agli altri? E poi cosa ne penserà la lobby dei costruttori d’auto?
Sveglia ragazzi, per favore!