L’arte del parlar male
A prescindere dalla “fede” calcistica, riflettevo sul fatto che ogni scusa è buona per attaccare, screditare ed insultare chi ha fatto della romanità il suo stile di vita. Il capitano della Roma è uno tra gli ultimissimi esempi di giocatore di calcio-bandiera, non ha mai cambiato squadra, si è sempre impegnato per la squadra, il pubblico e nel sociale e, nonostante abbia dato ampiamente prova di ciò che vale, ogni occasione viene usata per dargli contro a prescindere, con colpi alla cieca, l’importante è che possano suscitare in lui una reazione tale da poterlo poi tacciare di non essere maturo etc etc.
Ed infatti eccoci alle ultime dichiarazioni dell’allenatore del Catania che non ha voluto approfittare di un’ottima occasione per starsene zitto ed ha fatto dichiarazioni piuttosto pittoresche ai microfoni di Sky: “Per come sta adesso era meglio se giocava, certo se poi rompe le “palle” agli arbitri allora è meglio che non gioca, ma ripeto nelle condizioni in cui sta adesso, speravo giocasse”.
A che pro una cosa del genere? E’ questo il bell’esempio che tutti dicono di voler dare ai giovani? In pratica cosa bisogna fare: screditare l’avversario, cercare di farlo innervosire, approfittare dell’essere stati scorretti (alla faccia del fair play).
Magnifica è stata la risposta a stretto giro tramite il suo sito, di Totti: “Tantissimi auguri per il suo compleanno” l’educazione ed il rispetto dell’avversario prima di tutto; “Ancora una volta ha dimostrato di avere grandissime qualità, come ad esempio il rispetto per i calciatori ed i tifosi avversari. Inoltre come allenatore è particolarmente bravo ad ottenere titoli sui giornali, ovviamente quelle due volte all’anno in cui può parlare di me e della Roma e quando riesce a completare la stagione conservando la panchina”.
Dispiace leggere cose del genere che non fanno altro che esacerbare gli animi in un mondo del calcio che vive periodi di crisi ed ancora con i soliti facinorosi che usano lo stadio come un’arena per menarsi, insultarsi e spaccare tutto.
Avanti tutta, aspettiamo la prossima dichiarazione dell’ennesimo “illuminato”