La casta alla riscossa! Oh wait…
Questa volta per casta non si intende il gruppo di politici con i loro assurdi ed enormi privilegi (ultima a cadere nelle maglie del 4° potere è stata la Regione Lazio con spese in disavanzo per olte 9 milioni di euro solo quest’anno). Stavolta per casta intendo quella dei giornalisti che si sono riuniti in un bell’ordine con regole proprie che vengono fatte e disfatte ogni qualvolta c’è qualcuno di grande nella graticola. L’Ordine dei Giornalisti è un organismo assolutamente arcaico esistente solo in Italia ed in Turchia e, come si sa, in Italia le cose funzionano sempre un pò diversamente che nel resto del mondo e quindi capita che, pur di proteggere i proprio privilegi, costringano persone a pagarsi i contributi per accedere al tanto agognato tesserino, oppure lavorare come schiavi (e gratuitamente) nella speranza di ottenere un contratto di apprendistato per diventare giornalisti professionisti, come se la capacità, l’essere in grado di gestire situazioni per la divulgazione, dipenda da un pezzo di carta plastificata inserita nel portafogli. Nessuno ti fa un contratto? Non c’è problema, puoi diventare un giornalista professionista iscrivendoti ad una scuola di specializzazione privata per giornalisti, molto costosa ovviamente, al cui termine, senza aver mai lavorato seriamente sul campo, si diventa giornalisti professionisti in grado di poter assumere la responsabilità di una testata. Tutto questo per parare i propri privilegi al punto di arrivare a denunciare un imprenditore che cerca di fare innovazione tramite nuovi canali culturali come ad esempio la web TV PN Box il cui titolare, Francesco Vanin era stato denunciato dal presidente dell’ordine dei giornalisti del Friuli Venezia Giulia perchè riteneva la sua creazione una testata non registrata e lo stesso imprenditore non iscritto all’Ordine.
PN Box è una web Tv che segue le fortunate orme dei siti di citizen journalism dove viene permesso a chiunque di raccontare una vicenda, spesso in modo amatoriale ma, cosa estremamente interessante, permette una pluralità di voci e pensieri non necessariamente indottrinati dentro una logica classista o, ancor più orribile per l’Ordine, non assoggettabile e controllabile secondo regole o codici deontologici pronti ad essere messi da parte quando qualcuno, in genere il più uguale degli altri, compie qualche magagna.
A seguito della denuncia è partita l’istruttoria, durata quasi 2 anni ed alla fine, finalmente, il TAR ha decretato che “il fatto non sussiste” in quanto la web TV non è considerabile una forma di “lavoro giornalistico, perché non prevedono lavoro intellettuale e mediazione dei contenuti“.
La cosa che più mi preoccupa è che un organismo che dovrebbe essere il baluardo dell’informazione e del pluralismo informativo abbia provato, brutalmente, a mettere il bavaglio ad una nuova realtà cercando di inglobarlo forzatamente dentro le proprie maglie. Sappiamo benissimo quanto l’equazione +voci +pluralismo +informazione = persone più consapevoli sia fondamentale nella società contemporanea ed ancora ci troviamo davanti a persone, caste ed organismi obsoleti che dovrebbero essere grandissimi professionisti della comunicazione a cercare di tarpare le ali del pluralismo e badare sempre e solo ai propri interessi a scapito della popolazione. Un altro buon motivo per sciogliere questo organismo ormai divenuto inutile ed aprire la comunicazione a chiunque abbia qualcosa da dire e voglia farlo nei limiti del buonsenso.
Pensate solo se avessero provato a fare un esperimento come l‘Huffington Post qui in Italia come sarebbe andata a finire, quanto tempo e risorse si sarebbero sprecate in carte bollate, tibunali ed avvocati.
L’italia non progredisce? Siamo sempre agli ultimi posti degli indici di pluralismo, informazione, etc? Ringraziate gente come questa che ha perso un’altra buonissima occasione per tacere e, magari con il tempo perduto, avrebbe potutto battersi per un’informazione plurale, libera ed accessibile a tutti, facendo del bene alla popolazione.
In fin dei conti però, non tutti i mali vengono per nuocere, adesso c’è un precedente e forse, almeno fino al prossimo abbaglio castita, ci sarà terreno sul quale lavorare e crescere. Avanti informazione, rendici liberi!