Datemi una storia
e vi fornirò gli strumenti per farvi un’opinione.
Forse è un pò troppo alta come ambizione? In effetti potrebbe sembrare un pò borioso presentarsi davanti a qualcuno assumendosi il diritto e la responsabilità, di fornire un metafatto per dargli l’opportunità di crearsi un’opinione. Dopotutto però è quello che milioni di persone al mondo fanno e ricevono continuamente, in una sorta di circolo vizioso del giornalismo e dell’informazione.
Un fatto viene visto e raccolto da qualcuno che lo vive in prima persona che poi lo racconta a qualcun’altro che elabora l’esperienza e la mette a disposizione dei grandi network che, a loro volta, la carpiscono, processano e rielaborano diffondendola al pubblico che, in questa maniera, può finalmente venire a conoscenza di ciò che è accaduto e farsi un’opinione sulla vicenda.
Detta così schematicamente sembra una passeggiata, un pò asettica oltretutto, ma a pensarci bene, il poter essere nel mezzo dell’azione, avere l’opportunità di essere il gatekeeper e poter mettersi a disposizione dell’opinione pubblica per informarla è una cosa meravigliosa.
La vocazione giornalistica è stata sempre in me, fin da piccolo, poi è maturata alle superiori dove i professori mi facevano i complimenti (cosa molto rara) per gli articoli che scrivevo quando mi si chiedeva di farlo ma è scemata sensibilmente all’università dove poter studiare i meccanismi giornalistici si è scontrata con esami assolutamente inutili, professori talmente pieni di sè da saturare le aule, insegnamenti che a fronte di due soli crediti formativi, richiedevano lo studio di almeno tre libri di testo, ovviamente scritti dal docente stesso.
Qualche esperienza qui e lì, per accorgermi che spesso sono più i poteri economici e la politica spicciola a comandare e sembrava che il fuoco si fosse spento ma, con il senno di poi, direi che si trattava di una brace che covava sotto la cenere.
Così mi sono ritrovato più vecchio, spero più esperto, davanti alla pagina di recruiting di mondoinformazione e, in un’unica vampata, si è riacceso tutto. Così adesso, più vedo storie e più ho voglia di raccontarle, di erigermi con modestia al ruolo di gatekeeper, di mediatore per permettere a chiunque di farsi un’idea su qualche particolare fatto.
E’ una grande responsabilità, non è una passeggiata essere il catalizzatore tra l’evento ed il pubblico ma è tutto ciò che ho sempre voluto fare e non chiuedo altro se non, di poter continuare a portare avanti questa passione, questo interesse, questo fuoco.
L’opportunità datami da questo sito di informazione, molto seguito oltretutto ed indicizzato su Google News, è meravigliosa. Mi auguro di poter continuare a migliorare sempre più, di poter fare il raccontastorie magari separando i fatti (dillà) dalle opinioni (su questo blog).
Datemi una storia e vi fornirò gli strumenti per farvi un’opinione (con modestia però eh!)