Chernobyl? Ha dimostrato che il nucleare è sicuro!
Mentre in Giappone ormai si parla di vera e propria crisi nucleare, l’Italia sempre in leggera controtendenza, dichiara che dalla scelta di aprire nuove centrali atomiche non si torna più indietro soprattutto sull’onda di decisioni emotive. Cosa ci sarà mai di così emotivo nel vedere che i Giapponesi, che sono tra i massimi esperti di energia nucleare al mondo, sono in pieno panico atomico dopo il violentissimo terremoto unito allo tzunami che si sono abbattuti sul loro paese. Il premier giapponese ha dichiarato che una esplosione nella ormai famigerata centrale di Fukushima ha causato la fuoriuscita di radiazioni ad un livello molto dannoso per la salute umana.
Loro non sanno come raffreddare i noccioli e le barre di combustibile e da noi, dei pseudo esperti, continuano a dire che proprio ciò che è accaduto in Giappone è la chiarissima prova che il nucleare è sicuro. C’è un articolo, uscito sabato 12 marzo su una specie di quotidiano in cui un tale di nome Franco Battaglia dichiara che Chernobyl “non sarebbe stata alcun incubo se non fosse stato per coloro che hanno scientemente e colpevolmente fatto passare per tale un evento che, ancorché il più disgraziato occorso nel settore di produzione elettronucleare, ne ha dimostrato in modo inequivocabile la assoluta sicurezza”.
Chi ha coraggio dovrebbe leggere l’intero articolo ma attenzione, consiglio di farlo con molta tranquillità per non rischiare danni alla salute. L’Italia è un paese pieno di ciarlatani e temo che chi ha scritto quell’articolo ne sia un illustrissimo esponente; come si fa a dire che il peggior disastro nucleare della storia dell’umanità sia la prova diretta dell’assoluta sicurezza della tecnologia atomica? Com’è possibile scrivere qualcosa del genere, pubblicarla e farla addirittura piacere a 446 persone (coloro che hanno votato il logo gradimento cliccando su mi piace)?
Altri stati europei tra cui la Germania (che sta uscendo lentamente dal nucleare pur avendone una lunga esperienza), ha deciso immediatamente, “sull’onda emotiva” di fermare alcuni dei suoi reattori più datati oltre a bloccare il prolungamento della loro attività. E noi? Beh noi andiamo avanti perchè all’emotività non dobbiamo darla vinta.
E mentre gli opinionisti-sciacalli-travestiti da esperti continuano a fare la loro crociata a favore di una tecnologia che si è rivelata dannosissima per la salute umana oltre che perisolosissima per il futuro di questo pianeta, il resto del mondo si interroga se nel 2011 siamo all’alba di una nuova Chernobyl mentre in Giappone cominciano a scarseggiare le idee su come raffreddare le barre di combustibile che nel frattempo stanno “lentamente” fondendosi.
Date un’occhiata a questo video molto interessante che Greenpeace ha divulgato nel web in tempi non sospetti e fatevi almeno un paio di domande: